1. Right side of wrong
    Ovvero una presentazione a e di me stesso

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    Right side of wrong.
    No, assolutamente nessuna. Nessuna geniale allegoria, nessuna arguta citazione. È 'na canzone che sto ascoltando, cicci. Profondo, eh? Manco l'avessi scelta, è uscita con la riproduzione casuale. Eh, le introduzioni alternative.
    Dunque dunque. Immagino di dover cominciare con una doverosa autoanalisi. Della serie: perché? Perché aprire un blog, se non ho un cazzo da dire? Perché aprire un blog, se -richiamando la mia nobile civitas romana- nonmeseinculanessuno?
    Sfizio, suppongo. Smania temporanea. Io funziono così. Sono allergico ai progetti a lungo termine, eppure, non appena mi salta in testa -chessò- di creare un GDR by forum su criceti alieni alla conquista dello spazio profondo raramente riesco a dirmi "mannò, non finirai mai una simile stronzata".
    Eppure, iperboli poco intelligenti a parte, è proprio così che funziona la mia vita: ho un'idea, la elaboro, la abbandono. Il passaggio "inizio a lavorarci", fortunatamente, non è sempre da applicare alla lista.
    Però stavolta sì. Stavolta, dopo un paio di giorni passati a rimuginarci, ho semplicemente aperto Blog Free e creato il sito. Così, a cervello spento. Non c'ho manco avuto lo sbatti di cercare un nome figo e accattivante, fattore che, solitamente, catalizza l'80% dell'attenzione e dell'ammirazione dei visitatori di questo intellettualissimo circuito. Da dove ho preso riciclato quel nome demmerda? Storia lunga, la racconto un'altra volta.
    Dicevo: però stavolta sì. Stavolta la dialettica della noia non si è sintetizzata nell'abbandono, tipica armoniosa unione di brutta idea e pessima elaborazione, bensì nel "ce se potrebbe anche provà". E vi dirò, più scrivo, meno me ne pento. Perché in fondo sapevo -e ora realizzo- di avere anche un certo bisogno, di un posto del genere. Un posto mio, che nessuno possa togliermi se non me stesso. Un posto in cui non ho bisogno di fottuti collaboratori che inevitabilmente -natura umana, eh- finirebbero per deludermi, non essere all'altezza, disinteressarsi. O, peggio, che si rivelino migliori e più volenterosi di me. E da amministratore attualmente in carica di un forum, so di cosa parlo. In un forum -un forum GDR, tra l'altro- tutto ciò è semplicemente inevitabile. E non è una lamentela, non è una denuncia ai miei poveri e in fondo amatissimi collaboratori di un'altra vita virtuale; è una costatazione.
    Un blog, per sua natura, gravita intorno a una figura, un pensiero, un modo di lavorare. E io, come ogni fottuto essere umano, sono narcisista, egocentrico e abbisogno fisiologicamente di qualcuno che alimenti il mio ego con complimenti e critiche costruttive. Qualcuno che mi faccia l'applauso, meritato o immeritato che sia.
    Ma non è solo questo. Sono un essere spregevole, sì, ma fino a un certo punto. Perché in fondo so -anzi, quasi lo spero- che forse nessuno (tranne...

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    Last Post by Frenz; il 15 Nov. 2013
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