1. L'estate dei Persona
    e il cazzeggio costruttivo

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    alkp


    C'è un che di ipnotico, di Dionisiaco in un'estate senza esami. Il Laureando in lettere, compiaciuto di aver chiuso il suo bagaglio di lavoro il 20 Giugno, si sente un figo senza paragoni. Sente di aver lavorato duro e di essersi, conseguentemente, meritato un'estate di puro, magnifico, interminabile cazzeggio. Ed è giusto così. Si lavora con la prospettiva di cazzeggiare, si cazzeggia nella paura di dover tornare a lavorare.
    Ma da Giugno a Ottobre intercorre tanto, troppo tempo. Solo i grandi eroi, solo i cazzeggiatori più esperti possono permettersi di superarlo incolumi, con tutti i neuroni, le facoltà mentali e la linea ancora al loro posto. E neanche per loro nulla è scontato. Se non si è ben equipaggiati, se non si è fermi nei propri intenti e rigidi nei propri valori, il cazzeggio ti logora.
    I sintomi sono pochi, ma inconfondibili: sguardo perso, mouse costantemente gravitante intorno al tasto “refresh” e ai segnalibri “Facebook” e “Youtube”, derma del culo sudato che ormai comincia a fondersi chimicamente col fondo della tua sedia in pelle. Roba grave, insomma. Roba nella quale, spesso e volentieri, mi sono ritrovato invischiato io stesso. Ore passate a leggere stati che non mi facevano riflettere, gallerie di immagini che non mi facevano ridere e video di Youtuber italiani ogni giorno più squallidi. Eppure, il tempo passava. È pur sempre cazzeggio, no?
    Lo è. Ma cazzo, un po' di dignità. Nel rispetto di te stesso, della tua persona, di ciò che sei stato e vuoi diventare non puoi, non devi passare quattro mesi senza aver fatto almeno un po' di cazzeggio costruttivo. Solo un po'. Anche solo un paio di giochi, magari di quei JRPG lunghi, succhiavita, che ti chiedono tanto ma che, dopo un centinaio di ore di gioco, ti restituiscono ogni minuto in splendide riflessioni e ottimi spunti per storie e personaggi.
    Della serie Persona sapevo poco o nulla. Avevo visto qualche immagine figa su Zerochan, ne avevo letto bene in qualche riepilogo di recensione (curioso scrivere recensioni da parte di uno che legge solo i pro e contro alla fine), ma nulla di più.
    Il mio vero, diretto rapporto con questi due giochi cominciò come recentemente comincia ogni mio rapporto con un prodotto giapponese: me li ha consigliati mia morosa. Ah, l'amore. Ti salva anche dalle estati senza esami.
    Quindi sì, in questa “recensione” non parlerò di un solo gioco, ma di due: Persona 3 e Persona 4, capolavoro e quasi capolavoro. Ne parlerò principalmente in termini di trama, personaggi e spunti di riflessione, anche perché, parlamosechiaro, della grafica mi frega poco e del gameplay così e così. Ma vedremo, nel loro piccolo, di lanciare qualche osso anche a loro.
    E quindi via. Si parte.

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    Last Post by Frenz; il 16 Nov. 2013
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  2. Right side of wrong
    Ovvero una presentazione a e di me stesso

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    Right side of wrong.
    No, assolutamente nessuna. Nessuna geniale allegoria, nessuna arguta citazione. È 'na canzone che sto ascoltando, cicci. Profondo, eh? Manco l'avessi scelta, è uscita con la riproduzione casuale. Eh, le introduzioni alternative.
    Dunque dunque. Immagino di dover cominciare con una doverosa autoanalisi. Della serie: perché? Perché aprire un blog, se non ho un cazzo da dire? Perché aprire un blog, se -richiamando la mia nobile civitas romana- nonmeseinculanessuno?
    Sfizio, suppongo. Smania temporanea. Io funziono così. Sono allergico ai progetti a lungo termine, eppure, non appena mi salta in testa -chessò- di creare un GDR by forum su criceti alieni alla conquista dello spazio profondo raramente riesco a dirmi "mannò, non finirai mai una simile stronzata".
    Eppure, iperboli poco intelligenti a parte, è proprio così che funziona la mia vita: ho un'idea, la elaboro, la abbandono. Il passaggio "inizio a lavorarci", fortunatamente, non è sempre da applicare alla lista.
    Però stavolta sì. Stavolta, dopo un paio di giorni passati a rimuginarci, ho semplicemente aperto Blog Free e creato il sito. Così, a cervello spento. Non c'ho manco avuto lo sbatti di cercare un nome figo e accattivante, fattore che, solitamente, catalizza l'80% dell'attenzione e dell'ammirazione dei visitatori di questo intellettualissimo circuito. Da dove ho preso riciclato quel nome demmerda? Storia lunga, la racconto un'altra volta.
    Dicevo: però stavolta sì. Stavolta la dialettica della noia non si è sintetizzata nell'abbandono, tipica armoniosa unione di brutta idea e pessima elaborazione, bensì nel "ce se potrebbe anche provà". E vi dirò, più scrivo, meno me ne pento. Perché in fondo sapevo -e ora realizzo- di avere anche un certo bisogno, di un posto del genere. Un posto mio, che nessuno possa togliermi se non me stesso. Un posto in cui non ho bisogno di fottuti collaboratori che inevitabilmente -natura umana, eh- finirebbero per deludermi, non essere all'altezza, disinteressarsi. O, peggio, che si rivelino migliori e più volenterosi di me. E da amministratore attualmente in carica di un forum, so di cosa parlo. In un forum -un forum GDR, tra l'altro- tutto ciò è semplicemente inevitabile. E non è una lamentela, non è una denuncia ai miei poveri e in fondo amatissimi collaboratori di un'altra vita virtuale; è una costatazione.
    Un blog, per sua natura, gravita intorno a una figura, un pensiero, un modo di lavorare. E io, come ogni fottuto essere umano, sono narcisista, egocentrico e abbisogno fisiologicamente di qualcuno che alimenti il mio ego con complimenti e critiche costruttive. Qualcuno che mi faccia l'applauso, meritato o immeritato che sia.
    Ma non è solo questo. Sono un essere spregevole, sì, ma fino a un certo punto. Perché in fondo so -anzi, quasi lo spero- che forse nessuno (tranne...

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    Last Post by Frenz; il 15 Nov. 2013
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