Replying to Right side of wrong

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  1. Posted 15/11/2013, 22:58
    Right side of wrong.
    No, assolutamente nessuna. Nessuna geniale allegoria, nessuna arguta citazione. È 'na canzone che sto ascoltando, cicci. Profondo, eh? Manco l'avessi scelta, è uscita con la riproduzione casuale. Eh, le introduzioni alternative.
    Dunque dunque. Immagino di dover cominciare con una doverosa autoanalisi. Della serie: perché? Perché aprire un blog, se non ho un cazzo da dire? Perché aprire un blog, se -richiamando la mia nobile civitas romana- nonmeseinculanessuno?
    Sfizio, suppongo. Smania temporanea. Io funziono così. Sono allergico ai progetti a lungo termine, eppure, non appena mi salta in testa -chessò- di creare un GDR by forum su criceti alieni alla conquista dello spazio profondo raramente riesco a dirmi "mannò, non finirai mai una simile stronzata".
    Eppure, iperboli poco intelligenti a parte, è proprio così che funziona la mia vita: ho un'idea, la elaboro, la abbandono. Il passaggio "inizio a lavorarci", fortunatamente, non è sempre da applicare alla lista.
    Però stavolta sì. Stavolta, dopo un paio di giorni passati a rimuginarci, ho semplicemente aperto Blog Free e creato il sito. Così, a cervello spento. Non c'ho manco avuto lo sbatti di cercare un nome figo e accattivante, fattore che, solitamente, catalizza l'80% dell'attenzione e dell'ammirazione dei visitatori di questo intellettualissimo circuito. Da dove ho preso riciclato quel nome demmerda? Storia lunga, la racconto un'altra volta.
    Dicevo: però stavolta sì. Stavolta la dialettica della noia non si è sintetizzata nell'abbandono, tipica armoniosa unione di brutta idea e pessima elaborazione, bensì nel "ce se potrebbe anche provà". E vi dirò, più scrivo, meno me ne pento. Perché in fondo sapevo -e ora realizzo- di avere anche un certo bisogno, di un posto del genere. Un posto mio, che nessuno possa togliermi se non me stesso. Un posto in cui non ho bisogno di fottuti collaboratori che inevitabilmente -natura umana, eh- finirebbero per deludermi, non essere all'altezza, disinteressarsi. O, peggio, che si rivelino migliori e più volenterosi di me. E da amministratore attualmente in carica di un forum, so di cosa parlo. In un forum -un forum GDR, tra l'altro- tutto ciò è semplicemente inevitabile. E non è una lamentela, non è una denuncia ai miei poveri e in fondo amatissimi collaboratori di un'altra vita virtuale; è una costatazione.
    Un blog, per sua natura, gravita intorno a una figura, un pensiero, un modo di lavorare. E io, come ogni fottuto essere umano, sono narcisista, egocentrico e abbisogno fisiologicamente di qualcuno che alimenti il mio ego con complimenti e critiche costruttive. Qualcuno che mi faccia l'applauso, meritato o immeritato che sia.
    Ma non è solo questo. Sono un essere spregevole, sì, ma fino a un certo punto. Perché in fondo so -anzi, quasi lo spero- che forse nessuno (tranne forse pochi, pazientissimi intimi) leggerà quello che scriverò, nessuno (vedi parentesi a sinistra) lo apprezzerà, nessuno lo troverà utile. Eppure mi andrebbe bene. Mi andrebbe bene perché, at the end of the day you'll be nothing but trouble, avrò comunque scritto. Scritto roba nuova, roba che non sia un racconto o un post di un GDR, roba con la quale, a tutti gli effetti, non mi sono mai confrontato. Ed è tanta, davvero tanta la roba che vorrei provare (no laureandi in psicologia, non è un lapsus da cocainomane wannabe). Roba alla cazzo come questa, """saggi""", recensioni, riflessioni più o meno serie. Roba, insomma.

    Riassumendo: narcisismo + bisogno di indipendenza + desiderio sperimentale = questo aborto chiamato Bored Dilemma.



    Piuttosto chiaro, direi.

    E, come conclusione, sarebbe già piuttosto figa. Riassunto, Sententia Senechiana permea di carisma... peccato che sto minchia di post debba servire anche da presentazione. Che tu sia maledetto sottotitolo mal premeditato.
    Quindi, devo parlare di me. Argomento assai poco interessante, giuro. Sono un normalissimo vent'enne laureando in lettere (e già da qui potrete intuire la fonte delle ""argutissime"" citazioni letterario/filosofiche/metapsicofiche), con una non altrettanto normale vita da spirito ramingo (?).
    I primi due anni della mia vita li ho passati a Roma (che per me sarà sempre la città "dei giardinetti e dei Gentilini"), i seguenti sedici in Umbria (dove attualmente vivono i miei) e gli ultimi due a Verona. Cos-, 'spetta, perché Verona? Fai Lettere, minchione, vai a Padova già che c'eri! Ehhh no, cavallo delfino utente goloso curioso. A Padova avrete anche Galileo e le aule fighe, ma nessun amore di una vita. Sì, sono a Verona per amore. Ve prego non dateme del puccioso che comincia a diventà irritante. Come scelta non è stata facile, ma non me ne sono mai pentito. Qua sto bene, sto per i cazzi miei, posso vederla almeno una volta a settimana e mangiare quante schifezze della kinder mi pare. All heil Delice.
    E niente. Ci sarebbe ancora da parlare della mia famiglia, dei miei (altri) difetti e dei miei (pochi) pregi, ma è tardi, ho sonno e se continuo a battere su sta tastiera che manco una mitraglietta fa più casino il mio pur mite compagno di stanza potrebbe alzarsi, aprire la finestra e buttarmi sul tetto pieno di cocci di vetro di finestra. Eredità del mio vecchio, amatissimo coinquilino. Avremo modo di parlarne, tranqui.
    E quindi ecco tutto. Ho provato a mantenere una certa "attenzione pseudocomica" durante la stesura, ma il risultato non è che mi entusiasmi; mi rimetto al giudizio dei posteri (aka mia morosa e i due imbecilli a cui romperò le palle). Intanto io chiudo. Chiudo con il proposito di scrivere, scrivere tanto, di tutto e di più. Di buttare giù -quello è l'intento- più o meno ogni mia considerazione su lavori visti, letti o giocati, su vita vissuta, ascoltata e terzoterminechemadonnanonmeviene. Di praticare, insomma, la mia più grande passione, come e quando cazzo pare a me. Oh, la liberazione.

    Fine. Alla prossima.

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